Cinderella Trad on ski again: rifugio Guido Rey

Rifugio Guido Rey. C'è un paiolo di polenta sul putagé all'ingresso

Rifugio Guido Rey. C’è un paiolo di polenta sul putagé all’ingresso

Rifugio Guido Rey (Chateau Beaulard, Oulx, TO).
Esposizione: NordEst
Difficoltà: MS (medi sciatori)
Quota di partenza: 1398mt
Quota vetta: 1997mt

E’ di nuovo il mio turno. Ieri l’Alpinista Azzurro si è destreggiato in mezzo ai ghiacci con le mie Nomic e col suo fedele compagno Chateaux. Oggi l’impresa sarà più ardua: il Piccolo Mostro non dà tregua, ma lui è più rilassato di venerdì sera e so che se la caverà benissimo.

Miky citofona puntuale. Io come sempre in ritardo la invito a casa per un caffè prima di partire. Luna scodinzola da quando mi ha vista infilare i suoi premietti nella tasca dello zaino. Questa volta ho anche il cappottino impermeabile per lei.

Subito il tempo non sembra dalla nostra, ma appena infilati gli scarponi al parcheggio sotto gli impianti di Beaulard, il cielo mostra il suo limpido blu. Piera alle 8.15 mi ha mandato un sms: ti porto gli sci se hai piacere. Così oggi per me sarà un’altra gita di sci alpinismo. Non posso chiedere di più.

La partenza non è delle più soft. La traccia si impenna e ci costringe a spezzare subito il fiato. C’è davvero tanta neve. Il bosco sembra incantato. Ogni tanto il vento alza tra i larici dei piccoli vortici di neve. Miky cerca di fermare lo spettro bianco con la sua macchina fotografica, ma la Natura è più veloce.

Io, Piera e Miky ci fermiamo, chiaccheriamo, ridiamo e ci perdiamo. Arrivate ad un bivio raggiungiamo Stefania e Sabina, new entry della giornata e amiche di Elisa. Li avete visti gli altri? Decidiamo di proseguire lungo il sentiero segnalato dalla palina di legno e lasciamo il “pistone”. Pessima idea per quanto il paesaggio sia meraviglioso. Si sprosfonda nella neve e c’è un piccolo pendio da passare che non mi fa impazzire. Quando non conosco bene qualcosa incomincio ad agitarmi o comunque cerco di sbrigarmi a superare il “momento” per trovarmi di nuovo in una situazione migliore. Mi sembra di vedere il sentiero principale, la strada percorribile con l’auto nel periodo estivo. Direi che ci siamo. Vedo il rifugio.

C’è parecchio vento stamattina e decidiamo di non proseguire oltre. All’interno del rifugio c’è un paiolo pieno di polenta sopra la stufa. Abbiamo l’acquolina in bocca ma, ahimè, non c’è più posto per pranzare al tavolo. Sprofondiamo sul divano e ordiniamo un panino. Il rifugista è molto ospitale. Miky non riesce a fare a meno di postare su Facebook una foto e chiede la password per la connessione wireless insieme ad un panino “leggero”: gorgonzola e radicchio può andare bene? Scoppiamo a ridere.

Durante la discesa ci dividiamo. Mi butto in mezzo al bosco insieme a Riccardo, Dario ed un loro amico esperto. Luna non mi molla e sembra molto più a mio agio di me. Lo “spazzaneve” è sempre utile nei casi di ermgenza. Mi sembra di non aver mai messo gli sci ai piedi. Il fuoripista è davvero difficile. Non so se i quadricipiti mi bruciano per il poco allenamento o per la tensione. Sudo di più a scendere che a salire oggi! “Lasciati andare!!” mi urlano i miei compagni. “Sì, contro un albero!” penso io e intano Dario mi rotola davanti. Certo è la giornata migliore per cadere. La neve è tanto e soffice.

Consiglio un caffè e una brioche al Panificio Alpino, proprio all’arrivo, nella piazzetta del parcheggio. La signora è gentilissima e il suo mini market offre un’ottima focaccia col prosciutto appena affettato.

Per info Rigufio Guido Rey

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