L’insostenibile leggerezza dell’essere
“La nostra vita quotidiana è bombardata da coincidenze, o per meglio dire, da incontri fortuiti tra le persone e gli avvenimenti chiamati coincidenze. […] L’uomo, spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita. […] L’uomo senza saperlo compone la propria vita secondo le leggi della bellezza persino nei momenti di più profondo smarrimento.” (Milan Kundera)
Quando piove inquietudine e malinconia si tengono per mano. L’una scalcia affamata nello stomaco, l’altra si crogiola sotto una coperta di nuvole grigie. Oggi piove e questo sabato pomeriggio sembra crollare sotto un’incessante e imprevista tempesta di “buchi” nel software che sto scrivendo… Accade però che l’ennesimo sospiro di delusione si trasformi in sorpresa e spalanchi la finestra del cuore disegnando un brillante arcobaleno.
Non so se esista la reincarnazione. Il mio credo non contempla nessun dogma. Eppure qualche volta, accade una magia: déjà vu. Incontro una persona e sento quell’energia sottile che scorre lungo lo strato più superficiale della sua pelle legarsi alla mia. Non so se sia un istinto primitivo agganciato a quella lunga catena elicoidale che ci ricorda da dove veniamo, o se sia dettato da quello che gli induisti chiamano karma, un modo di agire e di pensare verso un fine comune che crea la coincidenza. Oppure, semplicemente un gioco, fatto di regole mai scritte ma inspiegabilmente condivise. Può durare un giorno o una vita intera. Non ha importanza. Piccoli gesti, attenzioni inaspettate, parole ed emozioni ricevute che arricchiscono l’anima e rigenerano lo spirito.
Il peso delle nuvole grigie scompare e soffia il vento fresco della mia leggerezza d’essere.
“The answer, my friend, is blowin’ in the wind“…